| Parto nel dire di averlo comprato per la frasina in retro copertina: “Questo primo romanzo […] appassionerà tutti i giovani lettori di romance-suspence, soprattutto i fan di Stephenie Meyer.” Questa volta però, al contrario di Farfalle nere, il romanzo se la gioca, trovando anche dei punti di forza là dove le somiglianze coi libri della Meyer si appiattiscono. Ammetto di essere partita decidendo di non fare confronti, prendere il romanzo e leggerlo per quello che è. Trovo giusto dare una chance a ogni scrittore prendendolo solo ed esattamente per quello che mi si presenta davanti, ma arrivata a metà libro alcuni elementi erano così evidenti che non ho potuto che abbandonare i miei propositi… e forse è stato fondamentalmente questo a farmelo bollare con tre stelline, piuttosto che quattro.
Ever, la protagonista, è in apparenza la classica tipa sulle sue a cui piace stare in disparte, pochi amici scelti, l’iPod nelle orecchie e un’attinenza alla moda pari a zero. La maschera che si è costruita serve a uno scopo, la ragazza infatti, dopo la morte dei genitori e della sorellina, è entrata in possesso di facoltà extrasensoriali: vede degli aloni intorno alle persone che cambiano colore col loro umore, legge i pensieri rifuggendo al tatto per il pericolo che le arrivino troppo intensamente e può vedere i morti. Li vede come se fossero persone normali, ma senza aloni… potete immaginare quanto possa rimanere scioccata quando il nuovo arrivato, Damen, parla con tutti ma non ha nessun’aura colorata. Eppure nonostante un primo iniziale interessamento verso di lei, sembra divertirsi a fare il cascamorto con tutte e poi ritornare sui suoi passi, a che gioco sta giocando?
Damen per alcuni versi è il classico tipo affascinante che cattura e infrange cuoricini camminando per strada, ma in certi momenti avrei voluto tirargli anche un paio di ceffoni. Anche se alla fine motivazioni e dubbi vengono fuori, alcuni comportamenti me li ha fatti rimanere sul groppone. Ever è senz’altro un personaggio che si preferisce. Coi suoi problemi, e le continue visite della sorella morta (davvero delle chicche divertenti) a tenerle compagnia, dimostra di essere un tipo abbastanza sveglio che cerca di trovare faticosamente il bandolo della matassa della sua vita. La sua somiglianza a Sookie della Harris è evidente anche in alcuni atteggiamenti e non solo per via dell’essere ugualmente sensitiva, aggiungiamo un pizzico di Lissy de Lo scontro dell’aura nera e abbiamo la nostra Ever che, nonostante tutto, è un personaggio che ho apprezzato e a cui ho trovato altre “nuove” qualità da aggiungere. La trama e la disposizione stessa degli eventi ha molto di Twilight e anche qualcosina della serie Sweep della Tiernan, ma in questo grosso calderone trova una sua strada. Come primo libro di una serie non è male, aiutato anche dal fatto che non vi troviamo neanche un vampiro, ma bensì esseri immortali che, se anche non si discostano di molto dai famosi esseri notturni, danno comunque una nota innovativa. A quelli che dicono che è “un po’ più spinto” di Twilight non so che dire, a parte guardarli perplessa. Non c’è niente che superi le descrizioni di Breaking Dawn e mi pare di dire tutto. Penso di poter dire che la Meyer scrive meglio, ma anche questa autrice non se la cava male. La storia è molto scorrevole, con quel tocco di mistero che non guasta mai. Non posso dire che aspetterò con impazienza il secondo romanzo de Gli immortali, ma non riesco a trovarlo “solo una copia” di Twilight, ne un brutto libro… piuttosto una piacevole lettura mangiata in due giorni.
...ok ^^" ho scritto un monologo
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